S&D - Group of the Progressive Alliance of Socialists & Democrats

04/18/2024 | Press release | Distributed by Public on 04/19/2024 03:31

Mentre il Parlamento europeo supera una fase di stallo di nove anni sul sistema europeo di assicurazione dei depositi, i S&D mettono in guardia contro un altro decennio perso

La commissione per gli affari economici del Parlamento europeo ha adottato oggi una relazione sul Sistema europeo di assicurazione dei depositi, il terzo pilastro dell'Unione bancaria europea che mira a proteggere tutti i depositi inferiori a 100.000 euro in tutta l'area euro.

I Socialisti e Democratici accolgono con favore il voto di oggi, che supera la fase di stallo durata nove anni su questo fascicolo essenziale ma controverso. La commissione del Parlamento ha fatto il suo lavoro, la palla passa ora agli Stati membri dell'UE. Per i S&D non si deve perdere ulteriore tempo.

Il sistema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS) è stato proposto dalla Commissione europea nel 2015 per integrare il primo e il secondo pilastro dell'Unione bancaria, rispettivamente il Meccanismo di vigilanza unico e il Meccanismo di risoluzione unico.

L'unione bancaria è stata la risposta dell'UE alla crisi dell'euro che, oltre un decennio fa, ha minacciato l'esistenza della moneta unica. Il piano prevedeva di ripristinare la fiducia nelle banche garantendo che il denaro dei contribuenti non venga più utilizzato per salvare le banche in crisi.

Mentre i sistemi comuni di supervisione e di risoluzione delle insolvenze sono stati istituiti in tempi relativamente brevi, la protezione comune dei depositi si è rivelata molto più impegnativa, con la difficoltà di trovare un delicato equilibrio tra riduzione e mutualizzazione del debito al centro del dibattito.

Jonás Fernández, portavoce S&D per gli affari economici e negoziatore sul sistema europeo di assicurazione dei depositi, ha dichiarato:

"L'adozione della relazione sul sistema EDIS da parte della commissione per gli affari economici è uno dei risultati più positivi di questo mandato. Con il voto di oggi, abbiamo superato un'impasse di nove anni da parte dei partiti di destra, che ha impedito il completamento dell'unione bancaria."

"L'accordo contiene soluzioni che sono basilari per i Socialisti e Democratici. In primo luogo, definisce che, nella prima fase, l'EDIS fornirà liquidità alle istituzioni che ne hanno bisogno quando i fondi nazionali stanno per esaurirsi."

"In secondo luogo, stabilisce una fase iniziale di quattro anni in cui le attuali risorse dei fondi nazionali saranno migrate al fondo europeo, portando la responsabilità nazionale europea al 50%. Inoltre, durante questo periodo, gli importi trasferiti al fondo europeo saranno a disposizione degli assicuratori nazionali senza alcun costo aggiuntivo e, nel caso in cui siano necessarie ulteriori risorse, queste proverranno dal fondo europeo."

"In terzo luogo, l'accordo evita di riassicurare gli assicuratori nazionali, in modo che il fondo sia alimentato dalle banche stesse e non dai contributi degli assicuratori nazionali. Questo dettaglio è fondamentale, in quanto consentirà all'EDIS di continuare a evolversi verso un fondo di assorbimento delle perdite mutualizzato. In questo senso, dopo quattro anni, la Commissione sarà obbligata a valutare l'operatività dell'EDIS per presentare una nuova proposta legislativa che permetta di avanzare verso la seconda fase dell'EDIS."

"Si tratta quindi di un risultato fondamentale. L'attenzione deve ora rivolgersi agli Stati membri dell'UE. Devono sbloccare i negoziati su questo dossier il prima possibile, proprio come ha fatto il Parlamento. È in gioco la credibilità di uno degli strumenti più utili che abbiamo messo in campo dopo la crisi finanziaria: l'unione bancaria. Anche se con più ritardo di quanto avremmo voluto, la commissione per gli affari economici del Parlamento ha risposto. Speriamo che gli Stati membri dell'UE non abbiano bisogno di altri 10 anni per seguire l'esempio."