07/05/2022 | News release | Distributed by Public on 07/05/2022 10:59
Il Po, il fiume più lungo d'Italia, si sta avvicinando a livelli d'acqua record dopo mesi senza piogge abbondanti.
Esteso dalle Alpi a nord-ovest fino al Mare Adriatico sulla costa orientale, il vasto corso d'acqua è una fonte vitale di acqua per diverse regioni. Viene sfruttato per l'acqua potabile, per rifornire vaste aree agricole e per produrre energia idroelettrica in tutto il Nord Italia.
I livelli di acqua nella Pianura Padana sono scesi a livelli record: questo è dovuto in parte a causa della mancanza di precipitazioni che ha colpito l'Italia settentrionale, e d'altra parte anche per le alte temperature e infine anche per mancanza di neve nelle montagne che alimentano il fiume. Secondo l'Osservatorio del fiume Po, molte di queste aree sono rimaste senza pioggia per oltre 110 giorni.
Il fiume Po è normalmente un'ampia distesa di acqua torbida (come si vede nell'immagine satellitare del giugno 2020), ma ora si è prosciugato esponendo all'aria grandi distese di sabbia (come si vede nell'acquisizione del giugno 2022).
La Pianura Padana è l'area agricola più importante del Paese, in quanto produce circa il 40% degli alimenti italiani, tra cui grano, riso e pomodori. Con la siccità in corso, gli agricoltori stanno lottando per mantenere le colture irrigate e a molte città della Pianura Padana è stato chiesto di razionare l'acqua durante la notte.
Benjamin Koetz, responsabile dell'Ufficio Iniziative Sostenibili dell'ESA, ha dichiarato: "Secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) l'agricoltura consuma fino al 70% dell'acqua dolce e, considerando la crescente scarsità d'acqua, l'uso dell'acqua deve essere più efficiente in questo settore. A questo scopo, l'ESA sta preparando la missione di monitoraggio della temperatura della superficie terrestre nell'ambito delle missioni di espansione Copernicus, che ci consentirà di monitorare l'evapotraspirazione delle colture a livello di campo e di supportare dunque pratiche di irrigazione sostenibili".
Secondo i nuovi risultati pubblicati da un progetto finanziato dall'ESA e denominato CAREHeat, il Mar Mediterraneo sta attraversando un'ondata di caldo marino, con temperature che nel mese di maggio 2022 hanno superato di 4°C la media del periodo 1985-2005. Secondo i risultati, la temperatura delle acque di superficie ha raggiunto picchi di oltre 23°C.
Il progetto, che vede la partecipazione di enti di ricerca italiani come l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), mira a sviluppare strategie per identificare le ondate di calore marine e determinare il loro effetto sugli ecosistemi marini e sulle attività economiche come la pesca.
Articolo tradotto e adattato dal sito web della ESA.
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Ultima modifica 05.07.2022