CGIL Livorno

03/31/2021 | News release | Distributed by Public on 03/31/2021 00:34

DIPENDENTI COMUNALI INDAGATI, ALCUNE CONSIDERAZIONI DELLA CGIL AZIENDALE DEL COMUNE DI LIVORNO

La Cgil aziendale del Comune di Livorno intende esprimere alcune considerazioni in merito alle vicende giudiziarie riguardanti alcuni dipendenti dell'amministrazione comunale, oggetto di numerose notizie di stampa in questi ultimi giorni.

Premettiamo che come dipendenti pubblici condanniamo, a prescindere, tutti i comportamenti scorretti dei pubblici impiegati che, per prima cosa, nuocciono al servizio pubblico, alla fiducia dei cittadini nelle istituzioni e, soprattutto dal nostro punto di vista, alla stragrande maggioranza dei dipendenti e delle dipendenti pubbliche che fanno con correttezza e spirito di servizio il proprio lavoro.

Proprio per preservare la centralità e l'importanza che riveste il servizio pubblico per tutta la società il nostro ordinamento giuridico prevede dei reati specifici contro la pubblica amministrazione che, giustamente, pongono l'azione di ogni singolo dipendente dell'amministrazione dello Stato sotto 'una lente d'ingrandimento', in modo ben più attento e restrittivo di un lavoratore o di una lavoratrice del settore privato: ad esempio se un dipendente privato è indagato per un reato può restare, se il datore di lavoro non lo ritiene rilevante dal punto di vista disciplinare, nel proprio posto di lavoro fino alla condanna, mentre un lavoratore pubblico deve necessariamente essere spostato. Per gli approfondimenti giuridici in tema di anticorruzione lo Stato si è dotato di un'agenzia specifica, l'Anac, che detta le regole in questo specifico campo al fine di evitare errori e preservare la correttezza dell'azione amministrativa verso tutta la cittadinanza.

Come indicato dalla delibera 215/2019 dell'Anac, nei casi dei diversi dipendenti che sono stati oggetto d'indagine in questi ultimi mesi, la sola misura prevista era ed è stata la 'rotazione straordinaria' che è stata correttamente applicata, se non dal precedente Segretario Generale, sicuramente dall'attuale Dirigenza apicale.

Solo per uno dei casi, dal momento che si è arrivati all'arresto, è scattata la sospensione dal servizio. La delibera dell'Anac citata si ricollega alla legge 97/2001 che a proposito del dipendente indagato per reati contro la pubblica amministrazione recita 'l'amministrazione di appartenenza lo trasferisce ad un ufficio diverso da quello in cui prestava servizio al momento del fatto, con attribuzione di funzioni corrispondenti, per inquadramento, mansioni e prospettive di carriera, a quelle svolte in precedenza'. Sottolineiamo che in questi difficili casi in cui alcuni dipendenti sono indagati per così gravi reati, la dirigenza amministrativa dell'ente e in particolare il ruolo del Segretario generale, da chiunque espresso, deve avere come proprio obiettivo la tutela dell'azione amministrativa e di chi la svolge a beneficio di tutta la cittadinanza, senza mai cedere alla facile tentazione di sostituirsi alla magistratura ed emettere sentenze politiche o addirittura amministrative prima che sia dimostrata l'evidenza dei fatti.

Per quanto riguarda le attribuzioni delle valutazioni annuali alle quali tutti i pubblici impiegati sono sottoposti (diversamente da quelli privati), si configurano come 'dovere d'ufficio' per il Dirigente che è tenuto a redigerle, per cui non c'è nessuno scandalo nel fatto che anche i dipendenti indagati siano stati valutati. Fino a che la magistratura non conclude, con il giudizio, il suo lavoro, la Pubblica Amministrazione è tenuta al dovere di correttezza e buona fede, per cui l'impiegato indagato che è stato 'ruotato' nel nuovo ufficio dovrà essere valutato per quello che fa e non per una sua colpa presunta, che così deve essere considerata fino alla condanna definitiva.

Come Cgil aziendale rivendichiamo il diritto di tutti a un processo nelle aule di giustizia e non sui media o nelle piazze più o meno virtuali. In questo caso, come in quelli che sono accaduti nel corso degli anni, ci affidiamo totalmente alla Magistratura che, siamo sicuri, farà piena luce sulla vicenda e perseguirà chiunque si sia macchiato di reati.

Cgil aziendale del Comune di Livorno