Comune di Pesaro

04/16/2024 | News release | Distributed by Public on 04/16/2024 05:28

Villa Marina cambia pelle per Pesaro 2024

Villa Marina cambia pelle per Pesaro 2024

16/04/2024

L' installazione fotografica 'Bagni di Sole' dà il via al progetto di ricerca partecipativa 'La pelle sotto. Decolonizzare Villa Marina'. Opere artistiche, testimonianze della comunità e incontri con il pubblico per ripensare un luogo simbolo della città e far riaffiorare una memoria storica complessa.

Pesaro 2024 ha presentato un nuovo progetto di dossier che arricchisce il calendario dell'anno da Capitale. 'La pelle sotto. Decolonizzare Villa Marina' prende forma nella sezione della 'natura imprevedibile' della cultura 'attorno' ad un luogo molto 'speciale': la Colonia di Villa Marina, edificio fascista nel lungomare di Pesaro (città natale degli autori). Attraverso fotografie, installazioni e parole, il progetto indaga la percezione che i cittadini hanno della colonia di Villa Marina, per riconnettersi a fatti - tra presente e passato - relativi alla questione razziale. Il 13 aprile è stata inaugurata l'installazione fotografica 'Bagni di Sole' a cura di Nicola Perugini e Tommaso Fiscaletti (visibile fino al 31 dicembre 2024).

L'opera rappresenta l'atto introduttivo del progetto 'La pelle sotto. Decolonizzare Villa Marina'. Si tratta di una installazione site-specific, quindi pensata e realizzata per essere installata sopra una delle imponenti pareti della colonia, quella che guarda alla piscina e che collega la spiaggia a viale Trieste. Una fotografia che accosta e lega insieme memorie che si intrecciano e che ci riguardano molto da vicino: sia che facciano parte della storia dell'emblematico edificio di epoca fascista, sia che provengano da altri contesti, da città e da continenti differenti, solo apparentemente slegati dalle vicende di Pesaro. L'esperienza per immagini rappresentata nella gigantografia si articola in un montaggio di frammenti che invita a riscoprire il rapporto tra la dimensione locale e l'orizzonte coloniale e dunque globale di Villa Marina. Si parte da un'immagine centrale - che mostra l'innocenza dei bambini ospiti della colonia, la gioia del mare e del sole - per poi riconnettersi, attraverso la presenza di oggetti naturali, a memorie (intime o di pubblico dominio) che invitano chi guarda a fare i conti con l'amnesia collettiva sul passato coloniale dell'Italia e con la sempre viva questione razziale. L'obiettivo di questa grande fotografia è quello di ri-portare lo sguardo di cittadini e visitatori verso un edificio che fa parte del 'patrimonio scomodo' e troppo a lungo abbandonato, della città e del nostro paese. Entrambi residenti all'estero da molti anni, i due autori pesaresi Fiscaletti e Perugini ritornano nella loro città con quest'opera che esplora il tema della riscoperta, del cambiamento del senso comune e di nuove possibilità per il futuro attraverso la comprensione critica del passato.

Il progetto

Patrimonio cittadino protetto dal Ministero della cultura, la Colonia di Villa Marina è 'segnata' da una memoria complessa. Inaugurata nel 1928, l'imponente struttura architettonica in riva al mare nasce durante il periodo fascista con una doppia funzione: ospitare i bambini provenienti da classi disagiate e rafforzare la 'salute dei corpi' attraverso l'elioterapia e il soggiorno marino, al fine di costruire una 'stirpe italica' capace di colonizzare altre popolazioni nel continente africano. 'La pelle sotto' è un progetto di ricerca partecipativa e di interventi artistici che intende 'decolonizzare' la Colonia Villa Marina facendo riaffiorare criticamente questa memoria ingombrante che lega Pesaro alla storia mondiale della dominazione razziale. Ma anche ripensare la trasformazione della Colonia in una istituzione democratica che, nei decenni successivi alla liberazione nazionale, ha ospitato intere generazioni di bambini e studenti in un nuovo contesto, senza tuttavia che si sia mai interrogato a fondo il legame di Villa Marina con la questione coloniale d'oltremare, uno dei grandi rimossi dell'Italia. Attraverso eventi artistici e momenti di confronto pubblico, il progetto costruisce le basi per immaginare una 'colonia decolonizzata': l'installazione 'Bagni di sole' su una delle facciate dell'edificio e una mostra fotografica diffusa sul circuito delle affissioni urbane aiuteranno a riscoprire con lo sguardo frammenti di Villa Marina, dopo il suo abbandono per oltre due decenni. Con la raccolta di testimonianze, immagini e oggetti della memoria, si creerà un archivio da restituire alla cittadinanza, mentre una serie di interventi aprirà ai molteplici significati della colonia e ai suoi utilizzi nel futuro. 'La pelle sotto. Decolonizzare Villa Marina' è curato da Nicola Perugini e Tommaso Fiscaletti con il supporto dell'associazione Macula - Cultura Fotografica.

'La pelle sotto. Decolonizzare Villa Marina' è un progetto possibile grazie al sostegno e alla collaborazione di INPS - nelle persone di: Ferdinando Montaldi e Roberta Chirici funzionari di alta professionalità, Emanuela Zambataro direttore regionale, Massimo Testa direttore provinciale Pesaro - e della Gestione Commissariale Fondo Buonuscita per i lavoratori Poste Italiane.
Un ringraziamento speciale alla ditta Dbm di Bellucci Marino & C. S.a.s. e al suo staff che per conto di INPS ha montato le impalcature e i teli, e in generale cura da 15 anni la manutenzione e la messa in sicurezza di Villa Marina.

Calendario progetto
13 aprile - 31 dicembre Villa Marina installazione 'Bagni di Sole'
17 giugno - 28 luglio: inaugurazione e apertura della mostra fotografica diffusa sull'area urbana.
29 giugno Pesaro Studi (viale Trieste): incontro pubblico sui temi alla base del progetto

BIO
Tommaso Fiscaletti
E' un artista visivo, fotografo che vive a Città del Capo, in Sudafrica. Il suo lavoro, radicato in riflessioni esistenziali, esplora costantemente la consapevolezza che l'uomo ha dell'universo, il passaggio del tempo e le relazioni interpersonali. Alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e hanno ricevuto riconoscimenti attraverso pubblicazioni ed esposizioni, tra cui il Museo Santa Maria Della Scala di Siena, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Guarene e l'IZIKO South African Museum di Città del Capo. Nell'arco di sei anni, Tommaso ha collaborato con Nic Grobler alla creazione di "Hemelliggaam or The Attempt To Be Here Now", un archivio visivo composto da fotografie, video e installazioni, che approfondisce gli aspetti esistenziali della relazione tra uomo, ambiente e astronomia. Il progetto, di prossima pubblicazione, si muove tra la realtà di siti scientifici significativi, come il Telescopio SALT di Sutherland, il progetto SKA (Square Kilometre Array) di Carnarvon, e frammenti immaginifici di vecchi romanzi di fantascienza afrikaans. Dal 2021 collabora con l'antropologo Nicola Perugini al progetto "La pelle sotto". Ha inoltre tenuto workshop e insegnato fotografia presso IED (Istituto Europeo di Design) di Milano; attualmente insegna presso la Creative Academy di Città del Capo.

Nicola Perugini

Insegna relazioni internazionali all'Università di Edimburgo. È autore de Il diritto umano di dominare (nottetempo, 2016), Morbid Symptoms (Sharjah Biennial 13, 2017), Human Shields. A History of People in the Line of Fire (University of California Press, 2022). Il suo lavoro si concentra sulle politiche dei diritti umani e del diritto internazionale. Ha pubblicato anche articoli su rifugiati e richiedenti asilo, sul rapporto tra culture visuali e umanitarismo, sull'antropologia embedded, e sulle politiche del trauma in Israele e Palestina. Attualmente sta conducendo una ricerca sui processi di decolonizzazione e lo status dei civili nelle guerre di liberazione nazionale anticoloniale. Ha insegnato all'Università di Bologna, Al Quds Bard College, Brown University. È stato membro dell'Institute for Advanced Study di Princeton. Ha collaborato e ideato progetti di ricerca e produzione artistica con Forensic Architecture e Decolonizing Architecture Art Research (DAAR). Nel 2011 ha co-vinto il Melina Mercouri International Prize the Safeguarding and Management of Cultural Landscapes insieme all'ufficio e gruppo di ricerca per la conservazione del patrimonio culturale del villaggio di Battir (Palestina).

Macula - Cultura Fotografica
Macula nasce nel 2010 dall'incontro - fortuito o predestinato - di ricercatori e artisti pesaresi che dopo essersi persi di vista da giovani si sono ritrovati a distanza di tanti anni sulla strada della fotografia e hanno deciso di percorrerla insieme. Unendo le loro passioni e competenze fondano Macula, con l'intento di promuovere, studiare e conservare la fotografia in tutte le sue accezioni: non solo come mezzo di comunicazione e forma di espressione artistica, ma anche come bene culturale e fonte storica. Sostenuta dal Comune di Pesaro e dalla Regione Marche, Macula ha così dato il via a una serie di attività che spaziano da corsi, workshop e laboratori didattici alla realizzazione di eventi ideati per coinvolgere le scuole, i centri di aggregazione e il territorio; dal recupero e catalogazione di archivi storici alla cura di stagioni espositive che hanno visto alternarsi giovani fotografi del territorio a importanti artisti internazionali. Contemporaneamente, sono state realizzate numerose collaborazioni con gallerie, festival, enti pubblici e privati, spesso organizzando eventi espositivi o installazioni interattive (Popsophia, Perugia Social Photo Fest, Passaggi Festival, Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, Rossini Opera Festival, Ortopolis Arti in rete, Zoe Microfestival, mc2 gallery, HangartFest, Sponge Arte Contemporanea ecc.). Dal 2020, grazie alla collaborazione con il Centro Arti Visive Pescheria, le attività e gli archivi di Macula sono ospitati presso spazio bianco di via Zongo 45, luogo della cultura cittadina dedicato alla fotografia.

LA PELLE SOTTO. DECOLONIZZARE VILLA MARINA

un progetto di Nicola Perugini e Tommaso Fiscaletti
con il supporto di Macula - Cultura Fotografica

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