Amnesty International – Sezione Italiana OdV

04/17/2024 | Press release | Distributed by Public on 04/17/2024 03:47

Siria: nuovo rapporto su omicidi, torture e altre violazioni dei diritti umani

Oltre 56.000 persone poste in detenzione dopo la sconfitta territoriale del gruppo armato Stato islamico stanno subendo sistematiche violazioni dei diritti umani e muoiono in grandi numeri a causa delle condizioni inumane di detenzione nel nordest della Siria.

È quanto ha denunciato oggi Amnesty International in un nuovo rapporto, intitolato "Conseguenze. Ingiustizia, torture e morti in detenzione nel nordest della Siria", in cui illustra come le autorità della regione autonoma siano responsabili della massiccia violazione dei diritti umani di oltre 56.000 persone da loro trattenute: 11.500 uomini, 14.500 donne e 30.000 minorenni detenuti in almeno 27 centri di detenzione e nei due campi di Al-Hol e Roj.

Leggi il report

Le autorità autonome sono il principale partner del governo statunitense e di altri membri della coalizione che ha sconfitto lo Stato islamico. Gli Usa sono ampiamente coinvolti nel sistema detentivo.

Trascorsi più di cinque anni dalla sconfitta territoriale dello Stato islamico, decine di migliaia di persone restano detenute arbitrariamente e a tempo indeterminato, molte delle quali in condizioni inumane, sottoposte a pestaggi, scariche elettriche e violenza di genere e obbligate a rimanere in posizioni dolorose. Altre migliaia di persone risultano vittime di sparizione forzata. Le donne sono state illegalmente separate dai loro figli.

Tra le persone detenute ci sono anche vittime dello Stato islamico, tra cui decine, se non centinaia di yazidi, donne e ragazze vittime di matrimoni forzati e minorenni arruolati a forza.