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04/20/2023 | News release | Distributed by Public on 04/20/2023 12:02

Più profitti all’estero e meno imposte: scopri la Branch exemption

L'internazionalizzazione dell'impresa è un'opportunità da cogliere al volo per generare più profitti, però bisogna stare molto attenti in tema di tassazione. Il regime della branch exemption è un'opzione che consente di beneficiare di vantaggi fiscali importanti ed evitare la doppia tassazione dei guadagni.

In questo articolo vediamo come funziona, quali sono i requisiti da rispettare e come funziona la tassazione.

Branch exemption: cos'è?

La branch exemption, letteralmente ramo (filiale) in esenzione, è un regime fiscale previsto per agevolare l'espansione all'estero delle aziende italiane al fine di aumentare i profitti e subire una tassazione minore.

La branch exemption è una deroga alla cosiddetta worldwide taxation principale la quale stabilisce che i redditi devono essere tassati in Italia ovunque siano generati.

Il regime, infatti, prevede che i redditi vengano tassati una sola volta e solo nello Stato in cui questi siano generati. In questo modo, si evita la doppia tassazione sia all'estero che in Italia.

L'adesione al regime è aperta a tutte le imprese:

  • residenti in Italia;
  • titolari di reddito d'impresa;
  • che svolgono attività commerciale all'estero attraverso stabile organizzazione.

Che cos'è la stabile organizzazione?

La stabile organizzazione, come stabilito dalla Convenzione contro le doppie imposizioni, è la sede in cui l'impresa esercita la sua attività e quindi dei suoi affari. Attività che può essere esercitata tutta o in parte.

La presenza all'estero di una sede fisica deve essere motivata e, l'esercizio dell'attività, ne è la prova. Ma ovviamente non basta, perché l'esercizio dell'attività deve essere ulteriormente provata. Ad esempio, devono essere presenti anche immobili che ospitano l'attività, personale e attrezzature tutte nella disponibilità dell'azienda.

Pensare di avere una sede senza queste prove non significa avere una stabile organizzazione. Quindi, a rigor di logica, avere una presunta sede, con un immobile che non consente lo svolgimento dell'attività, non potrebbe essere considerata stabile organizzazione.

Leggi anche: Cos'è e come evitare l'esterovestizione societaria

La stabile organizzazione potrebbe comprendere (ex art.162 Tuir), ad esempio, una filiale, un'officina, una sede di direzione o un ufficio. Inoltre può essere;

  • materiale, sede fisica di affari;
  • personale, presenza di agenti non indipendenti al fine di concludere contratti per l'impresa.

Sarà compito dell'Agenzia delle Entrate verificare la sussistenza di una stabile organizzazione in collaborazione con la propria omologa straniera.

Detto ciò, vediamo come aderire alla branch exemption.

Adesione alla branch exemption: procedura

L'adesione al regime si differenzia per le imprese già costituite e quelle di nuova costituzione. Infatti, per le imprese:

  • già esistenti, l'adesione avviene attraverso un'apposita indicazione nella dichiarazione dei redditi con effetto nello stesso periodo di partecipazione;
  • nuove, l'adesione avviene attraverso la stessa indicazione nella prima dichiarazione utile.

Leggi anche: Internazionalizzazione d'impresa: come andare all'estero senza incorrere in rischi e annullando l'impatto del Fisco

Le caratteristiche dell'adesione alla branch sono particolarmente due:

  • irrevocabile, una volta scelta non è più modificabile;
  • istantanea, da esercitare appena si costituite la stabile organizzazione altrimenti l'impresa rischia di essere assoggettata al regime fiscale ordinario con tutti gli svantaggi del caso.

Nota bene: l'adesione alla branch con una stabile organizzazione è vincolata a tutte le possibili sedi possedute dell'impresa. Quindi, se poi decidi di aprirne altre in più paesi, o hai alcune già preesistenti tutte saranno assoggettate a questo regime fiscale.

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Fiscalità della branch exemption

Il vantaggio di utilizzare il regime della branch exemption è la sua favorevole fiscalità. Infatti, i redditi prodotti dalla stabile organizzazione vengono tassati solo nel paese in cui questi vengono generati.

Esemplificando: stabile organizzazione Alfa genera redditi nel Paese X, questi vengono tassati nel medesimo Paese X; e non in entrambi i paesi (Italia e Paese X) come stabilito dal worldwide taxation principle.

Attraverso l'adesione a questo regime vi è separazione tra casa madre, situata in italia, e stabile organizzazione situata all'estero. Distinzione che si manifesta non solo sui redditi, ma anche sulla perdite.

Leggi anche: Residenza fiscale: Come difendersi dall'esterovestizione

La perdita generata dalla stabile organizzazione in regime di branch exemption non può essere compensata dalla casa madre e quindi ridurre la base imponibile della stessa. A questa regola, c'è l'eccezione per quanto riguarda per perdite pregresse. Infatti, se una sede nei 5 anni precedenti ha avuto delle perdite queste confluiscono nel reddito imponibile della casa madre.

Dunque, a volte,mantenere il regime ordinario permette all'impresa madre di poter utilizzare queste perdite per compensare e ridurre il suo imponibile. Per cui, fare una valutazione prima di scegliere, è importante, per qualsiasi impresa.

È l'unica opzione per espandere l'impresa?

Il regime della branch exemption, come tutti i regimi fiscali, ha pro e contro.

La decisione a priori di utilizzare questo regime perché sottoposto a una sola tassazione non può giustificare tale scelta: la scelta dipende tutta dalla situazione della singola impresa.

Prima di scegliere, è fondamentale capire se il tipo di attività intrapresa permette o meno l'utilizzo di questa tipologia di tassazione. Ciò non significa che la tua impresa non può esercitare l'attività all'estero. Può, e lo dovrebbe fare per aumentare i profitti. Tuttavia, l'internazionalizzare dell'impresa deve essere fatta attraverso una corretta strategia per evitare di subire una tassazione poco benevole.

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