Department of Health policy - Emilia-Romagna Region

23/04/2024 | Press release | Distributed by Public on 23/04/2024 20:17

In cinque anni oltre 250 procedure di termoablazione, tecnologia d’avanguardia per la terapia dei noduli tiroidei

"Non ci sarebbe vita se non ci fossero gli ormoni - afferma il Prof. Papi -. Mediante la loro azione, le nostre ghiandole endocrine regolano il differenziamento, la crescita e la funzione biologica dei tessuti e delle cellule dell'organismo. In particolare, promuovono lo sviluppo fisico e psichico del feto e del bambino, le attività del nostro cervello, il metabolismo, le funzioni di cuore reni e sistema immunitario, la salute dell'apparato scheletrico e lo sviluppo sessuale".

Le Società Scientifiche endocrinologiche hanno diffuso le seguenti 10 raccomandazioni per una buona salute ormonale: praticare attività fisica costante; mangiare frutta e verdure fresche e cereali integrali; consumare alimenti ricchi di vitamina D (ad es., salmone e sardine), iodio (mangiando pesce di mare e condendo con sale iodato) e calcio (ad es., yogurt e mandorle); dormire almeno 7 ore per notte; ridurre l'esposizione agli interferenti endocrini evitando gli imballaggi di plastica, migliorando la qualità dell'aria negli ambienti chiusi e scegliendo con attenzione i prodotti per l'igiene e i cosmetici; ascoltare meglio il nostro corpo, ponendo attenzione ai segni e ai sintomi nuovi di malattia.

"Gli interferenti endocrini - aggiunge Papi - sono composti chimici esogeni che interferiscono con ogni aspetto dell'azione degli ormoni: dalla sintesi alla secrezione, dal trasporto nel sangue al metabolismo. Ftalati, parabeni, DDT sono alcune di queste sostanze, che si ritrovano nell'aria, nel cibo e nell'acqua e possono causare tumori e disfunzioni delle ghiandole endocrine. Vivere in un ambiente sano, a cominciare dalla riduzione dell'utilizzo di plastica, è fondamentale per garantire il benessere del nostro sistema endocrino".

Dalla prevenzione alla cura: la Struttura Complessa di Endocrinologia dell'AUSL di Modena ha introdotto nel 2019 una tecnologia innovativa per la terapia dei noduli tiroidei. "Si tratta della Termoablazione - spiega ancora il Prof. Papi - una procedura che consente di trattare i noduli tiroidei benigni sintomatici e i piccoli tumori tiroidei maligni non aggressivi, evitando l'intervento chirurgico. La termoablazione si basa sulla somministrazione di energia termica - a Carpi usiamo sia energia laser, sia la radiofrequenza - attraverso aghi sottili che entrano nei noduli da curare. Sottoposte a elevate temperature, le cellule vanno incontro a necrosi (cioè muoiono); di conseguenza, i noduli grandi si riducono significativamente di volume e i sintomi lamentati dal paziente regrediscono. Dall'inizio della nostra esperienza nel 2019, abbiamo trattato oltre 250 pazienti, ottenendo la completa scomparsa dei sintomi nel 95% dei casi. I vantaggi della termoablazione rispetto alla chirurgia tradizionale sono rappresentati dalla possibilità di evitare l'anestesia generale e il ricovero ospedaliero (il paziente rimane in ambulatorio solo poche ore), dall'assenza di cicatrici al termine della procedura e dal fatto che non si rende necessaria l'assunzione di terapia con ormone tiroideo perché la tiroide sana viene risparmiata. In 5 anni di esperienza, i nostri pazienti non hanno presentato alcun effetto collaterale permanente. Cogliamo l'occasione della celebrazione della Giornata Europea degli Ormoni per diffondere i nostri dati e informare dell'esistenza di questa alternativa valida ed efficace all'intervento chirurgico".

[23 aprile 2024]