Provincia Autonoma di Trento

05/23/2024 | Press release | Distributed by Public on 05/23/2024 05:17

Lockyear (Medici senza frontiere): ecco come curiamo bambini e civili nella Striscia di Gaza

Tutte le guerre sono uguali ma alcune hanno tratti unici, incalza il giornalista Musumeci. Come Gaza, perché le sofferenze dei civili sono aggravate dal fatto che si tratta di un enclave, dove muri e chiusure sbarrano le uscite e praticamente nessuno può scappare. Inoltre, è un conflitto difficile da raccontare perché manca un'informazione indipendente tra IDF e Hamas e ai giornalisti internazionali non è permesso l'ingresso. Le Ong dunque oltre al soccorso umanitario essenziale diventano fondamentali anche per rendere più equilibrato il racconto dei fatti.

"È vero - risponde Lockyear -, ci sono caratteristiche che differenziano il conflitto. È un enclave per giunta dove è in corso un assedio, perché la Striscia si trova sotto un blocco con pochissimi rifornimenti umanitari in ingresso. Basti pensare che oggi entrano meno camion umanitari rispetto a prima del 7 ottobre. Attacco che, voglio precisarlo, è stato un massacro terribile e per il quale la nostra organizzazione ha offerto aiuto anche al governo israeliano. Oggi però noi siamo impegnati a fronteggiare le conseguenze di una guerra tremenda".

"Medici senza frontiere - prosegue Lockyear - presta soccorso di base, lavorando anche con altre realtà e organizzazioni sanitarie. Le strutture di Gaza sono estremamente sotto pressione, lo erano già e adesso anche di più. Noi nella nostra attività vediamo moltissimi bambini, perché guardando la demografia la popolazione della Striscia è molto, molto giovane. Se giri per Gaza, soprattutto nella parte sud che è quella che ha subito uno spostamento di uno-due milioni di persone, ci sono bambini dappertutto".
Le conseguenze di bombe e combattimenti sono drammatiche per le persone colpite: "Vediamo all'ospedale di Al Aqsa nella parte centrale della Striscia e in altre zone amputazioni, gambe distrutte, ferite che si infettano. Tutto ciò, assieme alle difficoltà logistiche, rende estremamente complessa la cura medica e anche la possibilità di poter contare su operatori medici qualificati. Siamo in una situazione in cui esigenze mediche sono esplose e possibilità di fornire assistenza è crollata", aggiunge il segretario generale di Medici senza frontiere.

Si parla noi della posizione delle Ong rispetto alle parti in causa del conflitto, degli operatori umanitari feriti e uccisi: "Quanto accaduto non è accettabile e rappresenta una violazione del diritto" afferma Lockyear. Sulla guerra dal punto di vista delle opposte narrazioni e propagande: "Sta a noi mostrare gli orrori che vediamo in modo tale che gente da fuori si assuma le proprie responsabilità", precisa.

L'incontro si chiude con il contributo di Medici senza frontiere in tutte le aree di crisi a livello internazionale, seguito dal dialogo tra relatori e pubblico. Dalla platea si ringrazia l'operato di Medici senza frontiere e di tutte le organizzazioni umanitarie, per il lavoro fondamentale e il contributo nel salvare vite nelle aree di crisi. Lockyear ringrazia sottolineando l'impegno di tutti i colleghi e colleghe.