Confagricoltura

04/17/2024 | Press release | Distributed by Public on 04/17/2024 09:42

Parmigiani a 'Petrolio': “La comunicazione distorta sui maltrattamenti agli animali non è rappresentativa degli allevamenti intensivi italiani e fomenta l’odio”

La componente di giunta, Giovanna Parmigiani, allevatrice suinicola, ha portato la testimonianza di Confagricoltura sulle pratiche a tutela del benessere degli animali negli allevamenti italiani, a "Petrolio", il programma di Duilio Giammaria su Rai Tre, collegata da Verona dove ha preso parte a Vinitaly.

La parte centrale della puntata si è focalizzata su "Food for profit", il documentario della giornalista Giulia Innocenzi, presente in studio.

"La comunicazione distorta sugli allevamenti che maltrattano gli animali non è rappresentativa degli allevamenti intensivi italiani e fomenta un odio ingiustificato contro la generalità di operatori onesti che per attività d'impresa producono cibo rispettando in toto il loro principale asset costituito dal patrimonio zootecnico e dunque gli animali" afferma Parmigiani.

Gli allevamenti italiani sono tenuti a rispettare le stringenti norme sul benessere animale e sull'uso razionale dei farmaci. L'attuale normativa sul benessere è stata emanata a livello comunitario dopo un confronto tra le Ong, i servizi veterinari e le associazioni, inclusi i gruppi in rappresentanza delle forze ambientaliste e animaliste. È stato pubblicato da poco il rapporto sui controlli ufficiali veterinari che riguarda l'anno 2021. Le azioni giudiziarie rappresentano il 2,1% del totale controllato e cioè 269 su 12.845 controlli ufficiali effettuati dai veterinari.

"Siamo tutti colpiti di fronte alle aberranti immagini di situazioni che palesemente trasgrediscono anche le più elementari norme di benessere e salute degli animali, di gestione degli allevamenti. Tuttavia, queste riguardano "mele marce" e non l'intero settore, composto da imprese laboriose e conformi alla normativa, che contribuiscono allo sviluppo del nostro Sistema Paese. La denuncia di comportamenti non conformi non può essere una scusa per veicolare inesattezze" prosegue la portavoce di Confagricoltura. "La giusta denuncia delle atrocità viste non rappresenta gli allevamenti italiani, dove non vengono distribuiti antibiotici come profilassi preventiva, come affermato nel filmato, né tenute le scrofe in gabbia per tutta la vita. Il periodo di allattamento in gabbia è stato introdotto, infatti, per ridurre la morte per schiacciamento dei suinetti e sono ad ogni modo allo studio metodi migliorativi".

Confagricoltura condanna i comportamenti non conformi alla normativa per la salvaguarda del benessere animale e difende il diritto delle imprese agricole di fare profitto, operando a tutela del reddito degli imprenditori. Il profitto, di per sé è un valore se raggiunto attraverso pratiche conformi. In ogni professione l'etica, aiutata dalle norme, deve essere la base di partenza.

Dati per ulteriori approfondimenti

  • I dati di vendita dei medicinali veterinari contenenti sostanze antibiotiche sono pubblicati sul sito del Ministero della salute. I dati di vendita nazionale coprono le vendite di medicinali veterinari contenenti sostanze antibiotiche, stimati per l'uso in animali destinati alla produzione di alimenti, inclusi gli equini (tutte le formulazioni farmaceutiche fatta eccezione per le compresse) e per l'uso in animali da compagnia (compresse). In linea generale, le vendite totali - in tonnellate di principio attivo - sono pari a 592,0 per l'anno 2022, con un trend in diminuzione confermato (- 51,6% rispetto al 2016 e - 11,5% rispetto al 2021).
  • L'antimicrobico-resistenza (AMR) rappresenta una delle principali emergenze sanitarie a livello mondiale. Sebbene l'AMR sia un fenomeno biologico naturale, negli ultimi decenni la pressione selettiva esercitata sulla popolazione batterica, attraverso un uso eccessivo e improprio degli antibiotici, sia in campo umano che veterinario, ha portato ad un'estrema amplificazione del fenomeno. L'Italia ha adottato nel 2017, con un'intesa sancita in Conferenza Stato-Regioni (Rep. Atti n. 188/CSR), il primo Piano Nazionale di Contrasto all'Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020 che stabiliva gli obiettivi e il percorso da intraprendere a livello centrale, regionale e locale per contenere il fenomeno sul territorio nazionale. Nel 2022 è stato emanato il nuovo PNCAR (2022-2025) (Repertorio atti n. 233/CSR del 30 novembre 2022) che si basa sull'esperienza maturata nell'implementazione del precedente Piano, sulle esperienze di altri paesi e sulle raccomandazioni europee e internazionali e che stabilisce i nuovi obiettivi strategici tra cui il rafforzamento della sorveglianza in ambito umano e veterinario. Nel settore veterinario italiano, l'attività di monitoraggio dell'AMR negli animali destinati alla produzione di alimenti e nelle carni da essi derivate è attuata sulla base della decisione 2013/652/UE "relativa al monitoraggio e alle relazioni riguardanti la resistenza agli antimicrobici dei batteri zoonotici e commensali, abrogata poi dalla decisione (UE) 2020/1729 "relativa al monitoraggio e alle relazioni riguardanti la resistenza agli antimicrobici dei batteri zoonotici e commensali". Il Ministero della Salute è l'Autorità competente a elaborare, coordinare e supervisionare, in accordo con la normativa vigente, il Piano di Monitoraggio Nazionale armonizzato sulla resistenza agli antimicrobici (AMR) dei batteri zoonotici e commensali negli animali destinati alla produzione di alimenti e negli alimenti da essi derivati, di seguito indicato come Piano AMR. I dati ottenuti, sia da attività di sorveglianza che di monitoraggio sono di fondamentale importanza per verificare l'impatto delle strategie adottate e il raggiungimento degli obiettivi prefissati nonché per orientare al meglio le iniziative future. Si monitora di più cosa accade in veterinaria che in umana.
  • La normativa sul benessere prevede che le scrofe siano allevate in gruppo almeno nel periodo che va da un mese dopo la fecondazione e una settimana prima della data parto prevista. Quindi non potranno essere tenute in gabbia individuale durante tutta la gestazione, ma al massimo per circa 35 giorni sui 115 di gravidanza. Nel rimanente periodo dovranno stare in box collettivi con superfici minime di 2,25 m2 per animale e i lati di lunghezza superiore a 2,8 metri. Nel caso il gruppo sia costituito da meno di 6 animali la superficie per capo dovrà essere aumentata del 10% e la lunghezza dei lati dovrà essere superiore a 2,4 metri. Ma durante la lattazione le scrofe sono solitamente tenute in gabbie individuali che limitano i movimenti e impediscono alla scrofa anche di girarsi. Certamente questo porta uno stato di stress per l'animale, ma le gabbie parto sono state pensate anche per ridurre la mortalità per schiacciamento rispetto ai box con scrofe libere. Sono attualmente allo studio soluzioni per poter migliorare il benessere della scrofa senza precludere quello dei suinetti.