CGIL Friuli V.G.

07/31/2021 | Press release | Distributed by Public on 07/31/2021 06:51

Sanità, dalla Regione nessun cambio di passo

31/07/2021

Sanità, dalla Regione nessun cambio di passo

«Nonostante l'ingente disponibilità economica, dalla Regione non è arrivato nessun cambio di passo sulla sanità. Un primo cambio di rotta deve passare da un piano eccezionale di assunzioni». Questa la denuncia della Cgil Fvg nei confronti della Regione, alla chiusura dell'assestamento di bilancio. Il sindacato rileva come siano stati anche bocciati gli emendamenti per la creazione delle case della salute e il rinforzo degli infermieri di comunità.

«La Regione ha chiuso il bilancio estivo con cifre eccezionali - spiega Rossana Giacaz, della segreteria regionale Cgil - quindi la manovra consentirebbe un investimento sui servizi sanitari e socio-sanitari territoriali senza precedenti. E invece, nonostante l'ingente disponibilità economica e i proclami sulla necessità di avvicinare i servizi alla cittadinanza, anche legati all'emergenza sanitaria, non c'è nessun cambio di passo. È incredibile come la Regione non accolga nemmeno le indicazioni nazionali rispetto alla necessità di reinvestire su tutti quei presidi socio-sanitari smantellati ben prima dell'emergenza covid-19. Ci siamo accorti che erano fondamentali, e abbiamo avuto bisogno di una pandemia - sottolinea ancora Giacaz - per concordare su questo. Ora, nonostante la disponibilità finanziaria, viene rifiutata ogni proposta di rinforzo della sanità di prossimità. Non si tratta di una questione politica, ma di rispondere ai bisogni dei cittadini, che si trovano senza risposte nei propri territori».

La Cgil Fvg chiede alla Regione cosa vuole fare, ricordando che fino a prova contraria la programmazione socio-sanitaria è una materia su cui può decidere. E traccia una possibile soluzione: «È evidente come un primo cambio di rotta, possibile con questo bilancio, passi attraverso un piano eccezionale di assunzioni, perché i servizi sono fatti di donne e uomini che vi lavorano, costruendo risposte ai bisogni sempre più complessi della popolazione».