Altroconsumo - Associazione Indipendente di Consumatori

11/10/2022 | News release | Distributed by Public on 11/11/2022 02:16

Come regolare la temperatura di una casa o di una stanza a 19 gradi

Per diminuire i consumi di gas metano, il Ministero della Transizione Ecologica ha stabilito attraverso il decreto Riscaldamento (DM 383 del 6 ottobre 2022) l'abbassamento di un grado della temperatura interna delle abitazioni e la riduzione del periodo e degli orari di accensione dei termosifoni.

Efficienza energetica e risparmio sono infatti le parole chiave più attuali per quanto riguarda il riscaldamento domestico.

Ma non sono le uniche, perché seguire queste regole è anche una questione di rispetto per l'ambiente e della nostra salute. Tenere una temperatura troppo alta in casa o in una stanza quando fuori fa freddo, infatti, può asciugare le mucose favorendo la circolazione di malattie.

Il primo passo per rispettare le disposizioni del decreto del MiTe è saper usare gli strumenti che regolano il riscaldamento domestico: termostato, cronotermostato o termovalvole.

Regolazione della temperatura media ponderata per le abitazioni definita per decreto

Il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale è il decreto Riscaldamento del Ministero della Transizione Ecologica che racchiude tutte le regole da seguire nell'autunno inverno 2022/2023 in Italia.

Davanti alla crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina, si è reso infatti necessario rivedere le norme sugli impianti di riscaldamento alimentati a gas metano. Gli obbiettivi sono: tenere a freno le conseguenze del caro energia, tutelare gli stoccaggi nazionali, iniziare a risparmiare in caso di tagli della fornitura di gas dalla Russia, ridurre i prezzi al consumo e diffondere più consapevolezza sul tema dell'energia.

Il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale del MiTe ha modificato le disposizioni precedenti sulle tempistiche di accensione e spegnimento dei riscaldamenti sia all'inizio e alla fine del periodo sia durante il giorno e ha cambiato le indicazioni sulla temperatura media da mantenere in un ambiente.
Per quanto riguarda le abitazioni, le misure introdotte dal decreto Riscaldamento sono:

  • Riduzione di 15 giorni del periodo di funzionamento degli impianti di riscaldamento, posticipando di 8 giorni la data di accensione e anticipando di 7 giorni la data di spegnimento.
  • Un'ora in meno della durata di accensione giornaliera, secondo la zona climatica in cui ci si trova.
  • Un grado in meno dei valori della temperatura dell'aria: 19 gradi con 2 gradi in più o in meno di tolleranza.

Se vuoi saperne di più sul nuovo decreto Riscaldamento, vai qui all'articolo dedicato.

Cos'è il termostato e come funziona

Il termostato è lo strumento che permette di gestire l'accensione e lo spegnimento della caldaia e di impostare la temperatura desiderata, regolando così il riscaldamento domestico. Controllando il lavoro dei caloriferi in casa o dell'impianto di riscaldamento a pavimento si può mantenere un livello di calore costante in un certo ambiente: dunque i fatidici 19 gradi.

Solitamente, un solo termostato gestisce il riscaldamento di tutta la casa e si parla perciò di "unica zona". Ci sono però anche casi in cui l'abitazione viene divisa in più ambienti, ognuno con un termostato dedicato: in questo caso si parla di più zone termiche.

Per poter regolare con esattezza la temperatura di casa ed evitare così sprechi, è fondamentale che il termostato sia posizionato nel luogo giusto all'interno dell'abitazione. Ecco alcune indicazioni da rispettare:

  • Il termostato deve essere installato su una parete interna ad almeno 1,3 m dal pavimento.
  • La parete deve trovarsi al centro della casa e dove c'è ricircolo d'aria, non in stanze umide come il bagno.
  • Il termostato deve stare lontano da fonti di calore e dalla luce diretta del sole.
  • Il termostato non deve essere nascosto da una porta, da una tenda o altro.

I tipi di termostato: analogico o cronotermostato digitale

Esistono due tipi di termostato: quello analogico, detto anche manuale o meccanico, e quello digitale che prende il nome di cronotermostato.

Il termostato manuale funziona attraverso un pulsante di accensione o spegnimento e una rotella che va girata sulla temperatura che si vuol far raggiungere all'aria di una casa o di una stanza. Quando l'aria dell'ambiente è sotto il livello di temperatura desiderato, il termostato mette in funzione la caldaia per raggiungere la temperatura indicata dalla manopola. Allo stesso modo, continuerà ad accendere e spegnere l'impianto di riscaldamento per mantenere costante il calore.

Il cronotermostato (o termostato smart) può avere la rotella e un display che mostra la temperatura selezionata o un touch screen con cui interagire per selezionare i gradi desiderati. Permette inoltre di poter programmare il riscaldamento: si selezionano giorni o orari in cui il cronotermostato controlla la temperatura interna. Se essa è inferiore a quella impostata, lo strumento fa accendere la caldaia per raggiungere i gradi desiderati. Al contrario, se la temperatura è superiore, fa spegnere la caldaia.
Il termostato manuale solitamente ha costi più ridotti, mentre il cronotermostato richiede una spesa iniziale in più ma ha il vantaggio di poter programmare accensione e spegnimento.

FUNZIONI TERMOSTATO DI CALDAIA TERMOSTATO CRONOTERMOSTATO CONTROLLO REMOTO
REGOLAZIONE TEMPERATURA DI MANDATA ACQUA No No
REGOLAZIONE TEMPERATURA INTERNA No Sì (in alcuni modelli, a distanzatramite app)
PROGRAMMAZIONE ORARI No No Sì (in alcuni modelli, a distanza tramite app)
PROGRAMMAZIONE GIORNI No Sì (in alcuni modelli, a distanza tramite app)

Come regolare la temperatura di una casa secondo il tipo di termostato o cronotermostato

Termostato di caldaia: è un termostato analogico che regola la temperatura dell'acqua che viene diffusa nelle tubazioni di alimentazione di un impianto di riscaldamento.
Per rispettare l'indicazione dei 19 gradi del decreto Riscaldamento, la temperatura di mandata deve essere impostata sui 60 gradi in caso di impianto a caloriferi e tra i 25 e i 30 gradi in caso di impianto di riscaldamento a pavimento.

Termostato: è un termostato analogico, detto anche manuale o meccanico. Ha un pulsante di accensione e spegnimento e una rotella o manopola per selezionare la temperatura.

A fronte delle nuove disposizioni del Ministero della Transizione Ecologica, è necessario accendere l'impianto di riscaldamento attraverso il termostato solo nel periodo indicato e per quante ore consentite al giorno.

La rotella che seleziona la temperatura dell'aria va posizionata su 19 gradi, ovvero i gradi suggeriti per legge con una tolleranza di 2 gradi in più o in meno.

Cronotermostato: è il termostato digitale, fornito di un display su cui impostare orari di accensione e spegnimento e la temperatura.

È chiamato anche termostato di caldaia programmabile, perché è un dispositivo intelligente (smart) su cui si può programmare in anticipo a che ora far partire o fermare la caldaia, selezionando giorni o orari esatti. Questo consente in modo più facile di seguire le direttive del decreto Riscaldamento, perché si possono appunto programmare il numero di ore in cui tenere acceso il riscaldamento e la temperatura.

I modelli più moderni forniscono anche una app per gestire e monitorare il cronotermostato da remoto.

Non solo, ci sono anche modelli che interpretato i dati circostanti, come l'umidità percepita o la geolocalizzazione, e che li elaborano per creare uno schema ideale di accensione e spegnimento del riscaldamento.

Il vantaggio di poter programmare non è solo comodità, ma si può tradurre anche in un risparmio energetico ed economico sulla bolletta perché consente di gestire con più puntualità la temperatura in casa, anche da remoto. Ad esempio, se sai che tornerai a casa a una certa ora tutti i giorni, puoi programmare l'accensione mezz'ora prima del tuo rientro e trovare gli ambienti caldi senza aver fatto lavorare a pieno ritmo inutilmente la caldaia mentre non c'eri.

Se usi un termostato analogico, ti suggeriamo quindi di valutare la possibilità di sostituirlo con uno digitale.

Come regolare la temperatura nelle singole stanze

Se hai più termostati o cronotermostati in casa, puoi affidarti ad essi per regolare la temperatura di ogni ambiente domestico nelle modalità che abbiamo visto in precedenza.

Ma, molto più diffuse, sono le valvole termostatiche (o termovalvole) che dal 2017 è obbligatorio avere installate sui caloriferi in caso di riscaldamento centralizzato.

Le termovalvole sono dei dispositivi attraverso cui si regola la quantità d'acqua che passa nei caloriferi: si presentano a forma di una rotella o manopola con una scala di flusso idraulico che solitamente va da 0 a 5. Se si lascia su 0, non arriva acqua e i radiatori risultano spenti. Più si va verso il 5, più acqua entra nei termosifoni aumentando il calore emesso.

Hanno anche dei sensori, che percepiscono quando la temperatura dell'aria scende sotto a quella desiderata e aumentano il flusso idraulico verso il calorifero e viceversa.
Ogni termovalvola gestisce il radiatore su cui si trova, rendendolo indipendente: così si può controllare la temperatura di ognuno e di conseguenza della stanza dove è posizionato.

Se usi poco un ambiente di casa, come ad esempio quella stanza in più che hai adibito a ripostiglio, puoi pensare di tenere la valvola termostatica sul livello 1 così da non scaldare inutilmente una stanza che non usi (mai sul livello 0, come ti spieghiamo nell'ultimo paragrafo di questo articolo). Anche gli ambienti di passaggio, come un corridoio, solitamente non hanno bisogno di essere riscaldati quanto altre stanze.

Come impostare la temperatura a 19 gradi con le termovalvole

Abbiamo visto che le termovalvole hanno cinque livelli, da spento a sempre più caldo. Per rispettare la temperatura indicata dal decreto Riscaldamento, bisogna tradurre questi livelli nella temperatura che forniscono.

Non c'è una corrispondenza generale esatta tra livelli e gradi, ma dipende dal tipo di valvola termostatica e per questo ti consigliamo di consultare il manuale di istruzioni lasciato dall'installatore o di reperirlo online sul sito della marca della valvola.

Possiamo comunque avere un'indicazione sommaria dei gradi a cui corrispondono i livelli delle termovalvole:

  • Livello 0: la termovalvola spegne il calorifero, impedendo che vi arrivi acqua. La temperatura ambientale non viene quindi modificata dal radiatore che risulta inattivo.
  • Livello 1: temperatura ambientale di circa 12 gradi
  • Livello 2: temperatura ambientale di circa 16 gradi
  • Livello 3: temperatura ambientale di circa 20 gradi
  • Livello 4: temperatura ambientale di circa 24 gradi
  • Livello 5: temperatura ambientale di circa 28 gradi

Ora che sappiamo approssimativamente a quanti gradi corrispondono i livelli delle termovalvole, possiamo dedurre che per mantenere la temperatura di una stanza a 19 gradi bisogna impostare la valvola termostatica tra il livello 2 e il livello 3.

I tipi di valvole termostatiche

Le termovalvole si possono classificare in tre tipologie: tradizionali, elettroniche, smart o connesse.

Termovalvola tradizionale: il suo nome tecnico è valvola radiatore con comando termostatico.

Si tratta di un dispositivo meccanico che non ha bisogno di alimentazione elettrica. Agisce attraverso un sensore di temperatura che apre o chiude il passaggio dell'acqua nel calorifero rilevando i gradi nell'aria dell'ambiente.

Lo svantaggio della termovalvola tradizionale è che non può essere programmata su giorni o orari e non può essere gestita da remoto, ma funziona solo manualmente.

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, per rispettare i 19 gradi (con 2 gradi in più o in meno di tolleranza) del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, bisogna impostare la manopola della valvola termostatica tra il livello 2 e il livello 3.

Per un'indicazione più precisa, è meglio consultare il libretto di istruzioni lasciato dall'installatore e valutare anche l'ampiezza della stanza da riscaldare.

Termovalvola elettronica: il suo nome tecnico è valvola radiatore con comando elettronico.

La differenza principale con il modello precedente è che funziona con alimentazione elettrica, solitamente fornita da batterie di uso comune, e i suoi comandi sono quindi di tipo elettronico.

Il sensore che percepisce la temperatura ambiente qui diventa digitale ed è presente un elemento in più: un termostato attraverso cui poter programmare, secondo giorni e orari, quando accendere un radiatore e che quantità di calore emetterà.

Attraverso un motore elettrico, la termovalvola chiude e apre il flusso d'acqua nel calorifero a seconda della differenza tra la temperatura richiesta e quella rilevata nella stanza.

Con la valvola termostatica elettronica è più facile rispettare le regole del decreto Riscaldamento, grazie al display dove è possibile consultare e impostare la temperatura. Il fattore programmabilità aiuta nel rispettare gli orari di accensione e spegnimento e di ottenere un maggiore risparmio energetico.

Termovalvola connessa: è il modello più moderno e avanzato, con comandi elettronici di nuova generazione.

È alimentata a batteria e ha un display elettronico oppure fornisce un'applicazione da scaricare su telefono o tablet per consultare temperatura e tanti altri dati.

Attraverso la termovalvola smart, infatti, si possono tenere sotto controllo e memorizzare i consumi. Questi dati vengono analizzati, suggerendo all'utente abitudini e modalità per risparmiare sia sull'energia che su bolletta. Viene inoltre monitorato lo stato di funzionamento dell'impianto di riscaldamento: le zone in cui è attivo o meno, le temperature di ogni stanza, se la batteria della termovalvola è vicina ad esaurirsi e così via. Tutti questi dati possono essere trasmessi da remoto, ad esempio a un tecnico in caso di un problema di mal funzionamento.

Le valvole connesse presentano però anche un rischio legato alla cybersicurezza. Come ogni dispositivo connesso può essere un punto di entrata per malintenzionati che vogliano accedere illecitamente alla rete di casa per acquisire dati sensibili mentre siamo on line. Per questo, meglio acquistate modelli che diano sicurezza su questo fronte.

FUNZIONI VALVOLE TERMOSTATICHE TRADIZIONALI VALVOLE TERMOSTATICHE ELETTRONICHE VALVOLE TERMOSTATICHE SMART O CONNESSE
REGOLAZIONE TEMPERATURA SINGOLO AMBIENTE
ALIMENTAZIONE ELETTRICA No Batterie di uso comune Batterie di uso comune
PROGRAMMAZIONE TEMPERATURE E ORARI No, impostazione solo manuale Sì, cronotermostato integrato nella valvola Sì, anche a distanza tramite app
CONTROLLO REMOTO No No
COME IMPOSTARE LA TEMPERATURA DI 19°C Ogni numero della scala di regolazione corrisponde a una temperatura. Si verifichi sul foglio di istruzioni o con l'installatore Il display digitale consente di visualizzare e settare con precisione le temperatura dell'ambiente Il display digitale o la app consente di visualizzare e settare con precisione la temperatura dell'ambiente

Qual è la posizione corretta di installazione di una valvola termostatica?

È fondamentale che il sensore delle termovalvole non abbia impedimenti o non venga influenzato quando rileva la temperatura dell'ambiente, proprio come abbiamo visto con i termostati, perché questo va a inficiare il corretto funzionamento dell'impianto di riscaldamento.

Il requisito numero uno è la giusta posizione della valvola termostatica, che non deve essere mai nascosta ad esempio da una mensola, da un copricalorifero, da una tenda o da qualsiasi altro elemento di arredo.

Attenzione anche che la termovalvola non stia sotto luce solare diretta, che potrebbe far percepire al sensore una temperatura più alta rispetto a quella che davvero c'è nella stanza.

Viceversa, non è il caso di stare con le finestre serrate per non disperdere calore: il ricircolo è importante per la salute e bastano cinque minuti ogni qualche ora per cambiare l'aria di una stanza senza che la temperatura si abbassi troppo.

Chiudere il calorifero non fa risparmiare, anzi

C'è un luogo comune secondo cui bisognerebbe chiudere il termosifone quando si esce di casa, girando la manopola della termovalvola tutta verso destra posizionandola sul livello 0. In realtà non è così, anzi: non c'è modo più errato di usare la valvola termostatica.

Se si ferma il calorifero facendolo raffreddare del tutto, raffreddando così anche la temperatura ambiente, quando lo si fa ripartire mettendo la termovalvola sui livelli da 1 a 5 si finisce per consumare maggiore energia. Il radiatore, infatti, si sforzerà per tornare operativo utilizzando più tempo e più gas.

È una buona idea lasciare la valvola termostatica sul livello 1 quando non si è in casa.

La stessa cosa si potrebbe pensare quando i riscaldamenti centralizzati sono spenti in primavera ed estate: se la caldaia non va, perché non chiudere del tutto anche il calorifero?

Perché impedendo completamente l'afflusso idraulico all'interno del radiatore, si possono creare ostruzioni che mettono a rischio il corretto funzionamento del calorifero. Non solo, quando il riscaldamento verrà riacceso in autunno, potrebbero presentarsi problemi di pressione se la valvola termostatica è rimasta sullo 0.