Slow Food Editore S.r.l.

05/20/2024 | Press release | Distributed by Public on 05/20/2024 07:24

L’Orto solidale Slow Food Martesana, dove le relazioni resistono al tempo e alle stagioni

"L'orto è una messa a terra in cui puoi rilassarti, è un fattore che unisce, è un ritorno alle radici. È una soddisfazione, nel momento in cui assaggi le cose che hai prodotto. È una realtà accogliente, in cui puoi stringere amicizie e sentirti a casa. L'orto ti permette di fare ciò che ormai è fuori dall'ordinario. Ti arricchisce grazie alla biodiversità che racchiude, sia ambientale che sociale"

Una Comunità del cibo, 11 famiglie e 1000 metri quadrati di terreno: inizia dall'Orto solidale della Condotta Slow Food Martesana a Gorgonzola, in provincia di Milano, il viaggio alla scoperta degli Orti di Comunità , il nuovo progetto di Slow Food Italia che riunisce diversi tipi di orti - urbani, conviviali, sociali, terapeutici - per mettere in luce le molteplici forme di essere e fare comunità, custodendo relazioni sociali, inclusione, partecipazione e cittadinanza attiva.

«Come orto facciamo parte di una Comunità del cibo territoriale di Adda Martesana diffusa in 29 comuni, per un totale di 400.000 abitanti, che comprende gruppi gas, realtà del terzo settore e aziende agricole - racconta Danilo Abbati, referente dell'orto -. Ci siamo aggregati in momenti differenti: c'è anche chi non apparteneva alla rete Slow Food, ma è venuto a conoscenza dell'iniziativa e ha deciso di unirsi alla squadra».

Un'agricoltura rispettosa dell'ambiente

Lo spazio, inaugurato nel 2012, si trova all'interno della Comunità solidale della Pagnana, nata nel 2007 da cinque famiglie appartenenti all' Associazione "Mondo di comunità e famiglia", che ha concesso il terreno in comodato d'uso e permette il rifornimento di acqua per irrigarlo.

«Nelle prime fasi la Condotta Slow Food Martesana è stata determinante per lo sviluppo del progetto. Trovare il terreno non è stato semplice, così come iniziare a coltivarlo. Era pieno di sorgo e la fatica più grande è stata vangare e recintare tutto. Ora è ricco di piante e contornato da siepi multi varietali e bambù, che grazie al suo apparato radicale permette di filtrare le acque».

Nell'orto vengono utilizzati solo metodi biologici, capaci di preservare tutte le proprietà naturali di ogni frutto e ortaggio. «Qualche anno fa abbiamo smesso di concimare con deiezioni organiche animali e ora utilizziamo il nostro compost. In questo momento abbiamo piselli, aglio, cipolla, spinaci, zucchine. Poi cominciamo a piantare pomodori e melanzane, in attesa che inizi la stagione di tutte le insalate, e abbiamo sperimentato colture come zafferano, caffè e tabacco. Custodiamo anche un piccolo angolo destinato alle arnie per la produzione di millefiori. Per alcuni anni facevamo un giro dei sei orti della zona in bicicletta, occasione in cui ogni realtà si presentava. Era un bel momento per condividere stimoli, idee e fare rete per cercare di trovare nuove forze. Siamo ancora pochi qui, abbiamo bisogno di più braccia (e menti)!».

Oltre l'orto: l'importanza di coltivare legami

Essere una comunità vuol dire anche e soprattutto preservare il legame con il proprio territorio di appartenenza: ogni anno infatti il gruppo partecipa alla sagra del Gorgonzola che si svolge a settembre, aiutando nello stand di Slow Food Martesana e in tutte le attività connesse. «Abbiamo partecipato all'Expo nel 2015 e realizzato un cortometraggio con un regista locale. Spesso ci riuniamo anche intorno alla griglia nei momenti di festa, come il 25 aprile o il 1 maggio, perchè alla fine siamo come una grande famiglia. Dal 20 al 22 giugno partecipiamo anche alla due giorni dedicata a cibo e cultura che si svolge nel municipio 2 di Milano nell'area adiacente il naviglio Martesana. Insomma, cerchiamo sempre di attivarci nelle iniziative del territorio, perché fare comunità significa proprio questo: creare legami virtuosi tra soggetti e realtà locali per sostenere progetti e obiettivi che possono generare benessere e valore aggiunto per tutti i cittadini che ne fanno parte» conclude Danilo.

«Spesso la gente mi chiede, quando racconto dell'orto solidale, come facciamo a dividere i frutti - si racconta sul sito della Condotta Slow Food Martesana-. Come se il raccolto fosse l'unico scopo dell'orto. Un po' come se l'unico scopo di un viaggio fosse quello di tornare a casa. Ma nell'orto c'è molto di più: c'è il rapporto con la terra, col lavoro, con la schiena (ahimè), con la forza, la resistenza, la voglia di fare, il cibo, e poi la crescita, il vigore, i momenti conviviali… E poi anche l'attenzione per gli amici ortolani. Quando lancio il piccone lo faccio spesso di fianco ad un compagno e l'attenzione, in questi casi, è più che una metafora, è un motivo per domandarmi sul senso delle mie azioni. Un significato semplice ma profondo, che ha a che fare con la vita, con l'empatia, col senso di ognuno di noi. Ecco, per me l'orto è un'opportunità di essere».

Il progetto Orti Slow Food di Comunità

Gli Orti Slow Food di comunità rappresentano l'essenza dell'attivismo Slow, animati dal concreto interesse e impegno di coloro che desiderano conoscere da vicino il proprio cibo e contribuire alla tutela della biodiversità. Per entrare a far parte del progetto è sufficiente: avere un orto, su un terreno che può essere di proprietà sia pubblica sia di privati; essere almeno dieci soci Slow Food: in questo modo si costituisce la Comunità Slow Food dell'orto in questione e aderire alla Carta dei princìpi. Unirsi alla rete permette di beneficiare di momenti formativi, attività conviviali, supporto da parte di Slow Food e della rete, aggiornamenti ed eventi. Scopri di più qui.

Il progetto Orti Slow Food di Comunità è realizzato grazie al sostegno di UniCredit.

Unisciti a più di 1 milione di attivisti e oltre 10.000 progetti in 160 Paesi per difendere e promuovere il cibo buono, pulito e giusto. Per tutti.