Altroconsumo - Associazione Indipendente di Consumatori

04/29/2024 | News release | Distributed by Public on 04/29/2024 09:12

Bagni Italiani, ritardi e lavori mal fatti: protestano i clienti. Ecco cosa si può fare

Ristrutturare il bagno di casa, si sa, può avere costi davvero importanti. Tuttavia se rifai il bagno, compreso gli impianti, puoi usufruire delle detrazioni per le ristrutturazioni al 50% e puoi accedere al bonus mobili (ma occorre stare attenti se basta richiedere lo scontrino o serve la fattura). Nonostante queste agevolazioni, trovare un'impresa che faccia il lavoro a regola d'arte e soprattutto nei tempi concordati non è affatto semplice.

È quello che hanno sperimentato sulla propria pelle le centinaia di consumatori che si sono rivolti a Bagni Italiani, servizio gestito dalla società GDL Spa e specializzato nella ristrutturazione dei bagni nelle principali città e province italiane. Sono tante infatti le segnalazioni che ci sono arrivate tramite il nostro servizio Reclama facile che riguardano lavori eseguiti con superficialità o con ritardi più lunghi anche di un anno da parte della ditta Bagni Italiani. Segnalazioni che abbiamo prontamente girato all'Antitrust affinché apra al più presto un procedimento nei confronti dell'azienda.

Lavori in 5/7 giorni: sì, ma solo in pubblicità

Ciò che ha tratto in inganno molti utenti è probabilmente quello che si legge sul sito di Bagni Italiani.

Si afferma che in 5/7 giorni lavorativi i lavori saranno conclusi e il bagno sarà rinnovato. Tuttavia una nota annunciata dall'asterisco dice che questa tempistica è indicativa e può subire variazioni anche imprevedibili per ragioni tecniche e logistiche. Ma di quanto ritardo stiamo parlando? I casi che ci sono stati segnalati parlano di tempi lunghissimi per l'inizio dei lavori addirittura superiori ad un anno.

"In data 8 luglio 2023 ho sottoscritto il contratto per ristrutturazione bagno concordando un corrispettivo pari a € 5700 regolarmente versato. Ad oggi, 18 marzo 2024, non è stato effettuato nessun lavoro. Ho contattato l'azienda e mi è stato risposto che il lavoro è previsto nel 2025. Termine inaccettabile".

E ancora.

"Firmato il contratto il 28/12/2023, acconto immediato di € 700 per lo sconto in fattura del 75% per rifacimento bagno, somma pagata di € 5200. Il venditore (molto gentile) mi ha detto che indicativamente i tempi per inizio lavori sarebbero stati 5/6 mesi, quindi giugno/luglio 2024. Oggi mi chiama l'ufficio Gdl spa e mi dice che a causa di mancato approvvigionamento materiali, la prima data utile per inizio lavori è slittata a marzo 2025! A questo punto non sono rispettati i 270 giorni come da contratto".

Anche la qualità dei lavori lascia a desiderare

Tra le centinaia di contestazioni, non ci sono solo quelle che puntano il dito contro i ritardi, ma anche quelle che accusano l'azienda di non aver fatto i lavori a regola d'arte.

"Come da fattura ho provveduto al pagamento anticipato dell'importo concordato. I lavori sono iniziati ad ottobre, ma sono stati eseguiti malamente. Hanno rialzato il pavimento del bagno, che adesso non è più allineato con le altre camere; la porta è stata montata obliquamente; il rivestimento da una parte è allineato alla parete ma non dall'altra parte; hanno montato il doccione ad una altezza ridotta".

Se poi al cattivo lavoro si aggiungono anche anche ritardi nel risolvere i problemi, i disagi crescono.

"Ho sottoscritto il contratto per ristrutturazione bagno concordando un corrispettivo pari a € 21.730,77. Descrivo i gravi difetti di realizzazione come già comunicato via WhatsApp al numero da voi indicato: wc che perde, doccia fuori squadro e non fissata, vetro doccia fuori squadro, porta che non chiude correttamente, pavimento che sporge al di fuori della battuta porta, cornice porta tagliato storto, mattonelle non allineate, specchio non allineato con miscelatore, mattonelle sopra lo stipite porta ad altezze diverse... Si richiede intervento urgente in quanto la situazione è ferma così da ormai mesi".

Niente bagno, niente rate

In molti casi chi sottoscrive il contratto con Bagni Italiani stipula anche un prestito finalizzato per il pagamento dei lavori; succede allora che si inizi a pagare il prestito senza che i lavori siano partiti.

"Noi abbiamo stipulato un contratto con Bagni Italiani lo scorso agosto, l'inizio dei lavori era previsto l'8 gennaio 2024 e la conclusione il 15 gennaio 2024, con l'inizio del pagamento delle rate previsto a febbraio 2024. Tuttavia, la ditta non ha iniziato i lavori l'8 gennaio, affermando di aver portato il "materiale sbagliato", e sebbene abbiano affermato che ci avrebbero contattato per determinare al più presto una nuova data, non siamo più stati contattati; i nostri sforzi di comunicare via e-mail o telefono sono stati vani. Durante questo periodo, però, i nostri pagamenti sono iniziati e continuiamo a effettuarli in tempo e per intero".

In questo caso occorre ricordare che in base all'articolo 125 quinquies del Testo unico bancario (dlgs 385/93) "nei contratti di credito collegati, in caso di inadempimento da parte del fornitore dei beni o dei servizi il consumatore, dopo aver inutilmente effettuato la costituzione in mora del fornitore, ha diritto alla risoluzione del contratto di credito, se con riferimento al contratto di fornitura di beni o servizi ricorrono le condizioni di cui all'articolo 1455 del codice civile". Quindi messa in mora l'azienda sull'esecuzione e senza aver avuto esito positivo, il contratto di prestito finalizzato si risolve di diritto; non si devono pagare altre rate e si ha diritto anche al rimborso delle rate già pagate.

Cosa si può fare e quali sono i tuoi diritti

Come abbiamo visto nel caso delle rate, ci sono precise leggi che tutelano i consumatori vittime di questi tipi di disservizi.

  • In caso di ritardo nell'esecuzione dei lavori, si può sollecitare con una raccomandata a/r (o una PEC) l'azienda, chiedendo l'esecuzione dell'opera entro un determinato periodo di tempo pena la risoluzione del contratto. In caso di risoluzione, come abbiamo visto, se sono stati anticipati dei soldi si ha diritto ad avere la restituzione anche totale se l'opera non è mai iniziata e di non pagare più ulteriori rate del finanziamento.
  • In caso di lavori fatti non proprio a regola d'arte, è possibile sporgere reclamo nei confronti dell'azienda, chiedendo che vengano sistemati eventuali errori o danni. Esiste, infatti, anche per i lavori di ristrutturazione, il diritto alla garanzia dai difetti di conformità dell'opera. Se entro 2 anni dalla consegna ci si accorge che l'opera presenta dei difetti di conformità di non lieve entità, è possibile contestare ciò al prestatore d'opera entro 2 mesi dalla scoperta e chiedere la riparazione o sostituzione del bene a sue spese entro un congruo termine. Se l'artigiano non provvede entro il termine stabilito si può chiedere la risoluzione del contratto con rimborso di quanto già pagato.