ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani

05/02/2024 | Press release | Distributed by Public on 05/02/2024 06:23

Beni culturali, Unificata, Pella: “Riprogrammazione interventi 2024 più equilibrata per territori”

"Come Anci esprimiamo il nostro parere favorevole con soddisfazione alla programmazione degli interventi relativi ai Grandi Progetti Beni culturali che riguarda ben 53 iniziative e la cui distribuzione è sicuramente più equilibrata a livello territoriale". Lo ha sottolineato il vicepresidente vicario di Anci Roberto Pella, intervenendo nel corso della Conferenza Unificata in merito al decreto che stanzia un totale di 173,453 mln di euro per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo. "Questa riprogrammazione - ha evidenziato - riguarda beni statali ma anche comunali ed è molto importante che la l'individuazione dei progetto sia stata concordata dai Comuni con le strutture periferiche del Ministero, scegliendo siti molto significativi come il santuario di Oropa dove tra qualche giorno farà tappa il giro d'Italia".
Pella è poi intervenuto poi anche nella successiva Conferenza per la finanza pubblica ribadendo la posizione dell'Anci sul DEF 2024. "Esprimiamo il nostro parere favorevole sul provvedimento con senso di responsabilità in riferimento alla situazione dei conti pubblici. Ma sottolineiamo come il Documento non prenda in considerazione le questioni di immediata prospettiva che affliggono Comuni e Città metropolitane. Mi riferisco - ha spiegato Pella - alla assoluta esigenza di fare un bilancio dell'andamento dell'applicazione della perequazione, visto che il nostro è l'unico comparto della P.A. soggetto a tale processo e che a partire dal 2025 per la sua prosecuzione sono necessari o risorse o una completa rivisitazione anche alla luce dei tagli già previsti che accentuano la criticità".
Da qui la richiesta rivolta al Governo e al Parlamento di una riflessione e un impegno ad evitare automatici riflessi restrittivi sugli enti locali del nuovo Patto di stabilità e crescita siglato in sede UE. L'ipotesi di imposizione di tetti di spesa agli enti locali appare inapplicabile alla luce dei dati fondamentali dei comparti, dalla quota di spesa pubblica gestita, alle dimensioni del debito e al concorso all'indebitamento netto", ha concluso Pella.