Politecnico di Torino

05/03/2024 | News release | Distributed by Public on 05/03/2024 09:43

Il Politecnico si tinge di rosa per il Giro d’Italia

Il Politecnico si unisce ai festeggiamenti che precedono la partenza del Giro d'Italia, in programma quest'anno, per la quarta volta nella sua storia, da Torino. Con questa scelta, la manifestazione sportiva, giunta alla sua 107° edizione, intende omaggiare la leggendaria squadra di calcio Grande Torino, scomparsa il 4 maggio di 75 anni in un incidente aereo sulla collina di Superga. E sarà proprio qui, a Superga, tra i chilometri 78 e 79, che transiteranno domani i 176 corridori e le 22 squadre registrate alla gara: un modo per ricordare, con la forza dello sport, le vittime che morirono nella tragedia del 1949.

Ieri sera il saluto della Città ai concorrenti, con il pubblico riunito al Castello del Valentino per celebrare i propri campioni. A ritmo di musica, gli organizzatori hanno presentato le squadre ed elencato le novità di quest'anno in un cortile illuminato per l'occasione di rosa, il colore simbolo dell'evento.

Era presente il Rettore Stefano Corgnati, che ha dato il benvenuto agli atleti ricordando quanto lo sport sia essenziale nella vita di tutti noi, per il nostro benessere fisico ma anche per la nostra formazione ed educazione. Per questo il Politecnico si pone in prima fila nel supportare gli studenti che intendono intraprendere, parallelamente al proprio percorso di studi, la carriera sportiva professionistica. "Sempre di più le università si stanno attrezzando per dare la possibilità ai professionisti sportivi di iniziare dei percorsi universitari. Noi, come Politecnico di Torino, siamo stati pionieri in questo - ha dichiarato il Rettore invitato a salire sul palco - Abbiamo infatti iniziato questi percorsi "doppi" in cui i professionisti possono continuare a fare la loro attività quotidiana nello sport avendo però dei percorsi ad hoc che consentano loro di seguire gli studi. Questo è estremamente difficile per una società che continua ad evolvere e in cui la formazione, l'educazione e il sapere vanno a pari passo con lo sport. Un percorso che sempre di più stiamo facendo. Spero davvero che sempre più ciclisti decidano di aderire a questo percorso cosiddetto Dual Career".