Lucio Malan

03/03/2021 | Press release | Distributed by Public on 03/03/2021 05:37

DL COVID. MALAN (FI): PERCHE’ ANCORA DPCM? SI APPROVINO SOLO DECRETI LEGGE

Signor Presidente, sarò molto rapido perché voglio solo dire due cose: la prima è che ci sono molte zone rosse nel nostro Paese e si teme anche intere Regioni. Nella mia Regione, il Piemonte, ci sono 22 Comuni in zona rossa, tra cui uno a settanta metri da casa mia, ma la questione non è che sia vicino o lontano. Chiedo informalmente al Governo, perché mi è giunta questa segnalazione da sindaci che sono estremamente preoccupati e devono gestire una situazione di forte disagio per la popolazione, per non parlare naturalmente di coloro che sono malati, di tenere conto delle zone dichiarate rosse, con tutte le limitazioni che hanno, per privilegiarle e consentire loro una qualche forma di precedenza e priorità nella campagna vaccinale. Questa è una richiesta che viene veramente dal territorio e dai sindaci che gestiscono, con grande difficoltà, situazioni difficili.

La seconda cosa che voglio dire è questa: stiamo esaminando un decreto-legge emanato dal precedente Governo, con alcune differenze; il 22 febbraio scorso l'attuale Governo Draghi ha emanato un altro decreto-legge in materia di Covid-19 e mi chiedo perché non si sia continuato con lo strumento del decreto-legge, anziché tornare allo strumento del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Il decreto-legge ha il grosso vantaggio di essere previsto dalla Costituzione, c'è un vaglio preventivo del Presidente della Repubblica e c'è un controllo immediato del Parlamento con la possibilità di intervento: tutte cose che non ci sono nel DPCM. Ecco perché intervengo in questa sede e non in sede di DPCM, per il quale non è previsto alcun intervento del Parlamento.

Mi chiedo perché non si sia continuato sulla strada che già in parte il governo Conte aveva usato e il Governo Draghi ha usato proprio il 22 febbraio scorso. Ora siamo tornati all'altro strumento. Mi chiedo perché e auspico che si ritorni a utilizzare gli strumenti propri, previsti dalla Costituzione, come abbiamo chiesto tante volte in vari atti da noi presentati.