Il GNL e il “caso Brindisi”

La società Edison Spa intende realizzare a Brindisi un deposito costiero per lo stoccaggio di GNL (Gas Naturale Liquefatto), un progetto che sarà realizzato anche con 39 milioni di fondi pubblici del PNRR. L'insediamento consta di un serbatoio di notevoli dimensioni e delle relative infrastrutture impiantistiche e logistiche di forte impatto (tra cui una torcia dell'altezza di 45 metri), e dovrebbe sorgere in area portuale, a Costa Morena Est, nelle immediate adiacenze del centro abitato (poco più di 2 km.), circostanza che per diverse ragioni ha determinato la sollevazione dei cittadini che, in varie modalità e con grande partecipazione, stanno manifestando la loro opposizione alla realizzazione dell'impianto.

Il GNL è un combustibile fossile ricavato dal processo di liquefazione del gas naturale, estratto in Algeria, Australia, Nigeria, Norvegia, Qatar, Stati Uniti e trasportato allo stato liquido, solitamente via mare su metaniere, per essere stoccato in depositi/serbatoi "off-grid" (non collegati alla rete del metano) e quindi utilizzato per il trasporto marittimo e stradale pesante. L'impianto di Brindisi, per il cui insediamento Edison avrebbe già ottenuto tutte le autorizzazioni da Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministero delle Infrastrutture, è stato progettato per una capacità di stoccaggio pari a 19.500 m3, guarda caso 500 m3 al di sotto dei 20.000 m3 che rendono necessaria la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). Ciò ha quindi consentito di sottrarsi a una rigorosa procedura del Ministero dell'Ambiente che ha lo scopo di individuare e valutare, in via
preventiva alla realizzazione delle opere, gli effetti del progetto sull'ambiente e sulla salute della popolazione, nonché di identificare le misure atte a prevenire, eliminare o rendere minimi gli impatti negativi dell'insediamento: meglio, quindi, non correre il rischio di una bocciatura…. continua a leggere il documento Sezione Di Brindisi Deposito GNL Edison Porto Di Brindisi