Italia Viva

05/05/2024 | News release | Distributed by Public on 05/05/2024 00:32

Paita: «Riforma necessaria, ma alla fine non si farà. È un tranello elettorale»

Intervista a Raffaella Paita per «Il Corriere della Sera» del 5-05-2024

di Virginia Piccolillo

La coordinatrice di Italia Viva: «Fui vittima delle toghe, il sistema va cambiato»

«La separazione delle carriere e il doppio Csm rispondono a un principio giusto e devono essere fatti, ma subito». Raffaella Paita non vede nella riforma costituzionale in discussione nel governo un provvedimento che mette a rischio l'indipendenza dei magistrati come teme l'Anm.

Perché?

«Il sistema va cambiato. Lo dico da vittima della giustizia: ero assessore regionale in Liguria da due mesi quando arrivò l'alluvione e, a un mese dalle elezioni (che poi persi), fui indagata per omicidio colposo e disastro ambientale colposo per un'accusa lunare: non aver lanciato l'allerta meteo che non spettava a me e infatti dopo quasi 5 anni e 2 gradi di giudizio venni assolta».

Allora sostiene questa norma per quello che, secondo il capo dell'Anm Santalucia, è un «intento punitivo di chi ha in antipatia i pm»?

«Assolutamente no. La separazione delle carriere è imprescindibile per un sistema equo, con parità di accusa e difesa».

E sull'Alta Corte esterna al Csm per giudicare e sanzionare i magistrati?

«Ho visto un'apertura del Pd, con Anna Rossomando. Non sono pregiudizialmente contraria né a questo né al sorteggio dei membri togati, ma bisognerebbe leggere bene il testo».

L'Anm teme che venga «gettato via il bambino con l'acqua sporca». Pensa che non sia così?

«Ogni volta che c'è l'annuncio di nuovi provvedimenti c'è subito la levata di scudi».

Sbaglia chi pensa che sia pericoloso stravolgere il sistema di pesi e contrappesi?

«Il tema è molto serio. Il sistema va cambiato. Ma occorre stare attenti a mantenere l'equilibrio costituzionale. Per questo occorre vedere il testo, che non c'è».

Nelle riforme non accade spesso che arrivi all'ultimo?

«Sì ma questo è un disegno di legge costituzionale e per non dare un giudizio superficiale bisognerebbe capire bene di cosa si parla. Queste fughe in avanti mi lasciano perplessa».

Fughe in avanti di chi? Del ministro della Giustizia?

«No, penso che Nordio sia un galantuomo e se fosse messo nella condizione di farlo, farebbe la riforma subito».

Allora di chi?

«Dentro la maggioranza di destra convivono varie anime. Non tutte garantiste. Quindi non si sa se ci sono le condizioni per una riforma organica come quella di cui sentiamo parlare e che pure io auspico».

Secondo lei?

«Secondo me non ci sono e non ci saranno».

Enrico Costa di Azione paventa che il provvedimento annunciato sia non un'accelerata del governo ma una manovra dilatoria. La pensa anche lei così?

«Certo è che ci sono diversi disegni di legge in discussione in Parlamento; se si fosse voluto accelerare si sarebbe potuto utilizzare uno di quelli con opportuni emendamenti».

Condivide anche il sospetto che si voglia rallentare per far approvare prima la riforma sul premierato, voluta da FdI, rispetto alla separazione delle carriere di FI e l'Autonomia della Lega?

«Io vado oltre. Secondo me stiamo cadendo tutti nel tranello di Giorgia Meloni che usa l'annuncio per propaganda elettorale in vista delle elezioni. Non sono il mago Otelma ma la mia previsione è che non ci sarà né quella sulla giustizia, né quella sull'Autonomia differenziata neppure quella sul premierato. Ma la cosa buffa è che tutti fanno a gara per rivendicarle».