Questura di Udine

03/28/2024 | News release | Distributed by Public on 03/28/2024 05:59

La Polizia di Stato di Udine nelle ultime settimane ha dato esecuzione a diversi provvedimenti restrittivi e rintracciato all'estero due latitanti

Nell'ultimo periodo, l'attività compiuta dalla Polizia di Stato di Udine ha permesso di dare esecuzione ad una serie di provvedimenti di carcerazione e di detenzione domiciliare nei confronti di alcuni condannati, domiciliati in questa provincia.

·Il primo dispositivo di carcerazione è stato eseguito nei confronti di un 37enne cittadino nigeriano, domiciliato a Udine, che è stato tratto in arresto in esecuzione di un ordine di carcerazione della Procura di Udine per l'espiazione di una pena di 1 anno e 8 mesi, a seguito della condanna per i reati di maltrattamenti in famiglia, posti in essere nei confronti della compagna, connazionale dell'uomo.

·E' stato arrestato un 29enne, residente a Udine, che deve scontare la pena di anni 4 e mesi 4, per un provvedimento della Procura di Padova, quale cumulo di diverse condanne per fatti inerenti gli stupefacenti, furto aggravato, danneggiamento, ricettazione ed altro.

·Rintracciato in questo centro un cittadino pakistano 45 enne, che deve scontare una pena residua di 4 mesi e 20 giorni di carcere, per spaccio di sostanze stupefacenti.

·L'ultimo è un 75enne, residente in un Comune della pedemontana udinese, condannato dal Tribunale di Palermo alla pena di 17 anni di reclusione, in quanto ritenuto colpevole di associazione a delinquere finalizzata all'importazione in Italia di sostanze stupefacenti dalla Colombia, fatti avvenuti alla metà degli anni 2000. L'interessato che in passato ha già sostenuto lunghi periodi di carcerazione per reati della stessa natura è stato rintracciato presso la sua dimora.

·Eseguito anche un provvedimento di semilibertà nei confronti di un 47enne nigeriano che deve scontare la pena di 1 anno, per spaccio di sostanze stupefacenti, avvenuti in questo centro negli scorsi anni.

·Inoltre è stata data esecuzione a cinque dispositivi di condanna in regime di detenzione domiciliare, disposti nei confronti di soggetti compresi fra i 26 e i 63 anni, per reati inerenti i stupefacenti, furto, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.

·Nell'ambito delle ricerche di latitanti all'estero, con il concorso della locale Procura e del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, il 20 marzo è stato arrestato in Croazia un 60enne cittadino croato, che in Italia deve scontare una condanna ad anni 7 di reclusione per una rapina in abitazione, avvenuta a Palmanova nel novembre 2015, quando l'uomo, unitamente ad un complice, forzando la porta d'ingresso di un appartamento, si impadroniva di diversi monili in oro. Scoperto dai padroni di casa, per guadagnarsi la fuga non esitava ad aggredire fisicamente il proprietario, riuscendo nel suo intento. A seguito della condanna, accertata l'irreperibilità in Italia, le verifiche venivano demandate nella nazione di origine, attraverso il Servizio Cooperazione di Polizia che appurava con le Autorità croate che l'uomo aveva cambiato le proprie generalità, circostanza che non impediva di dare esecuzione al Mandato di Arresto Europeo che era stato predisposto dalla Procura di Udine.

·Il giorno 25 marzo, è stato rintracciato e tratto in arresto in Polonia un 33enne cittadino di quella nazione, che in Italia è ricercato dalla Procura di Udine perché deve scontare una pena di 3 anni, a seguito di condanna per omicidio stradale. Infatti, l'uomo, a seguito delle sue condotte alla guida di un furgone, il 16 febbraio 2018, percorrendo l'autostrada A4, all'altezza del Comune di Santa Maria la Longa (Ud), a causa della velocità sostenuta, tamponava alcuni veicoli in coda sulla careggiata per dei lavori stradali, causando il decesso di una ragazza, ed il ferimento grave di altri due giovani. Dopo la condanna, accertato con il Servizio Cooperazione di Polizia che l'uomo era residente nella nazione di origine, la Procura di Udine disponeva il Mandato di Arresto Europeo che veniva eseguito dalle Autorità polacche, su sollecitazione di quelle italiane.

Sono in corso le procedure estradizionali per questi ultimi due i soggetti rintracciati.